Uno degli ultimi lavori più importanti è l’ adeguamento liturgico della Chiesa S. Lorenzo in Cesarea (Ravenna)
Relazione storica
S. Lorenzo in Cesarea è stata costruita in nome di una antichissima Basilica ravennate, chiamata appunto di S.Lorenzo in Cesarea, che è stata distrutta nel 1503.
L’antica Basilica fu costruita al tempo in cui Onorio imperatore aveva stabilito la capitale dell’Impero romano a Ravenna (404-423). Così ne parla Agnello nella “vita del vescovo Giovanni”: “Ai tempi di questo vescovo fu edificata la chiesa del beato Lorenzo martire da Lauricio, ciambellano di Onorio imperatore, che vediamo ornata con somma diligenza di edifizi di meravigliosa grandezza….”. L’edificio dunque, a pianta basilicale, era fiancheggiato da parecchi sacelli, fra i quali uno era dedicato ai SS. Stefano, Gervasio e Protasio. Questo tempio così prestigioso, è menzionato anche da S.Agostino in una sua Omelia (Sermo 322), con queste parole: “ gloriosa martyris Laurentii memoria quae apud Ravennam nuper collocata est….”
Il nome “Cesarea” pare che derivi dal passaggio dell’imperatore Giulio Cesare nella nostra città nella sua marcia verso Roma.
Al tempo degli Esarchi nella Basilica officiavano monaci basiliani di lingua greca; in seguito subentrarono i benedettini, poi passò ai canonici di Porto che la demolirono nel 1503 per la costruzione del Convento e chiesa nuova in Città, la Basilica di Santa Maria in Porto.
Nel luogo in cui era rimasto in piedi per oltre mille anni l’insigne tempio di S. Lorenzo in Cesarea, fu eretta a ricordo una cappella dedicata al Santo martire.
Nel 1658 però, dovendosi provvedere in questa zona alla costruzione del Canale Panfilio, anche la cappella fu distrutta e nei pressi fu eretta una colonna di marmo sormontata da una croce.
Ma anche quest’ultima, memoria dell’insigne Basilica, non è rimasta. Infatti in una cronaca dell’anno 1878 si legge:” La Croce di marmo che trovatasi nel viale sinistro dei pubblici passeggi di Porta Nuova fu atterrata nella notte del 25 luglio”. Attualmente la colonna con la croce marmorea lesionata è custodita nel chiostro di S. Vitale.
Il vescovo Ersilio Tonini fece erigere la nuova Chiesa di S.Lorenzo in Cesarea, così chiamata in onore dell’antica Basilica, in Via Romea Sud n. 88, non nel luogo dell’antica Basilica, ma sull’asse delle Basiliche che collegavano Ravenna a Classe: S.Apollinare Nuovo, S. Severo, S. Apollinare in Classe.
E stata progettata dall’Architetto Achille Valentini ed inaugurata nel novembre del 1979.
Descrizione progetto
L’adeguamento liturgico non ha intaccato gli equilibri architettonici della chiesa, ma li ha rivalorizzati in un nuovo contesto che diviene reinterpretazione di un equilibrio estetico e funzionale – liturgico ordinatore dello spazio.
I lavori sono Iniziati nel 2007, è stato realizzato l’adeguamento dei fulcri liturgici (altare, ambone, sede), della custodia eucaristica, del fonte battesimale, dell’arredo, della luce naturale e artificiale e parte del programma iconografico decorativo.
Quest’ultimo che prevedeva la realizzazione di opere artistiche, opere d’arte con funzione iconografica-decorativa per le quali è stato scelto il Professore Goffredo Gaeta di Faenza in quanto ha dimostrato esperienza e professionalità oltre a creatività artistica in campo liturgico.
Chiesa di San Lorenzo
Uno degli ultimi lavori più importanti è l’ adeguamento liturgico della Chiesa S. Lorenzo in Cesarea (Ravenna)
Relazione storica
S. Lorenzo in Cesarea è stata costruita in nome di una antichissima Basilica ravennate, chiamata appunto di S.Lorenzo in Cesarea, che è stata distrutta nel 1503.
L’antica Basilica fu costruita al tempo in cui Onorio imperatore aveva stabilito la capitale dell’Impero romano a Ravenna (404-423). Così ne parla Agnello nella “vita del vescovo Giovanni”: “Ai tempi di questo vescovo fu edificata la chiesa del beato Lorenzo martire da Lauricio, ciambellano di Onorio imperatore, che vediamo ornata con somma diligenza di edifizi di meravigliosa grandezza….”. L’edificio dunque, a pianta basilicale, era fiancheggiato da parecchi sacelli, fra i quali uno era dedicato ai SS. Stefano, Gervasio e Protasio. Questo tempio così prestigioso, è menzionato anche da S.Agostino in una sua Omelia (Sermo 322), con queste parole: “ gloriosa martyris Laurentii memoria quae apud Ravennam nuper collocata est….”
Il nome “Cesarea” pare che derivi dal passaggio dell’imperatore Giulio Cesare nella nostra città nella sua marcia verso Roma.
Al tempo degli Esarchi nella Basilica officiavano monaci basiliani di lingua greca; in seguito subentrarono i benedettini, poi passò ai canonici di Porto che la demolirono nel 1503 per la costruzione del Convento e chiesa nuova in Città, la Basilica di Santa Maria in Porto.
Nel luogo in cui era rimasto in piedi per oltre mille anni l’insigne tempio di S. Lorenzo in Cesarea, fu eretta a ricordo una cappella dedicata al Santo martire.
Nel 1658 però, dovendosi provvedere in questa zona alla costruzione del Canale Panfilio, anche la cappella fu distrutta e nei pressi fu eretta una colonna di marmo sormontata da una croce.
Ma anche quest’ultima, memoria dell’insigne Basilica, non è rimasta. Infatti in una cronaca dell’anno 1878 si legge:” La Croce di marmo che trovatasi nel viale sinistro dei pubblici passeggi di Porta Nuova fu atterrata nella notte del 25 luglio”. Attualmente la colonna con la croce marmorea lesionata è custodita nel chiostro di S. Vitale.
Il vescovo Ersilio Tonini fece erigere la nuova Chiesa di S.Lorenzo in Cesarea, così chiamata in onore dell’antica Basilica, in Via Romea Sud n. 88, non nel luogo dell’antica Basilica, ma sull’asse delle Basiliche che collegavano Ravenna a Classe: S.Apollinare Nuovo, S. Severo, S. Apollinare in Classe.
E stata progettata dall’Architetto Achille Valentini ed inaugurata nel novembre del 1979.
Descrizione progetto
L’adeguamento liturgico non ha intaccato gli equilibri architettonici della chiesa, ma li ha rivalorizzati in un nuovo contesto che diviene reinterpretazione di un equilibrio estetico e funzionale – liturgico ordinatore dello spazio.
I lavori sono Iniziati nel 2007, è stato realizzato l’adeguamento dei fulcri liturgici (altare, ambone, sede), della custodia eucaristica, del fonte battesimale, dell’arredo, della luce naturale e artificiale e parte del programma iconografico decorativo.
Quest’ultimo che prevedeva la realizzazione di opere artistiche, opere d’arte con funzione iconografica-decorativa per le quali è stato scelto il Professore Goffredo Gaeta di Faenza in quanto ha dimostrato esperienza e professionalità oltre a creatività artistica in campo liturgico.